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Elly Schlein e il Salario Minimo in Italia: conseguenze Macroeconomiche e Confronti

La Lotta Infinita Per Il Salario Minimo

-Spunti Storici

   ''I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce ''
Il comma quarto dell'articolo 39 della Costituzione rivendica l'estensione obbligatoria dei contratti collettivi  nel nostro Ordinamento. Perché partiamo proprio da qui?

    L'Italia, a differenza dei suoi vicini, fin dall'entrata in vigore della costituzione non ha mai assistito ad una legge per la creazione di un salario minimo per ogni categoria contrattuale: le stesse organizzazioni sindacali CGIL, UIL e poi CISL, primordialmente rifiutarono l'applicazione dei commi 2,3 e 4 dell'articolo 39. La legge Vigorelli n.149 del 1959, puntò all'estensione dei minimi salariali di categoria anche a coloro che non erano aderenti a nessuna Org. Sindacale: nacque, infatti come prima possibilità di salario minimo, poi in seguito abolita poiché considerata come ''escalation'' per l'applicazione del CCNL erga omnes dell'articolo 39. 

    Dal 1959 in poi l'unica possibilità di tutela salariale, rimaneva e rimane tutt'ora l'applicazione dei singoli contratti collettivi pur rimanendo inattuato il testo costituzionale precedentemente citato. Francia, Bulgaria, Irlanda, Estonia, Germania, Lussemburgo e molti altri hanno raggiunto questo obiettivo da ormai da molte decadi, lasciando l'Italia fanalino di coda in Europa

-Conseguenza Macroeconomiche di un salario minimo

    Prima di partire con l'analisi macroeconomica definiamo alcuni concetti principali:
  • L'occupazione è la misura della popolazione effettivamente impiegata in posti lavorativi a tempo pieno o part-time;
  • La disoccupazione comprende la popolazione che effettivamente non è impiegata nel sistema economico ma che è attivamente alla ricerca di lavoro. Essa è il rapporto tra il Numero dei Disoccupati e la Forza Lavoro moltiplicata per 100. 
La disoccupazione a sua volta è definibile come Strutturale o Frizionale: la seconda indica il tempo di disoccupazione necessario per passare ad occupato. 
Concetto diverso e di riguardo ha la disoccupazione strutturale: essa è l'eccedenza di offerta di lavoro (chi si offre per il lavoro) e la domanda effettiva di mercato per l'assunzione. Questo eccesso di offerta può essere dato da fattori assai diversi tra loro a seconda dell'ambito di riferimento provocando ''mismatch'' lavorativi
: saturazione di mercato, cicli economici recessivi, politiche pubbliche assistenzialiste, salari di efficienza e salari minimi.
    Per capire come mai l'ultima influenzi così tanto la disoccupazione strutturale, analizziamo i seguenti grafici. 


Sull'asse delle ascisse è presente il lavoro in termini di ''volume di assunzioni e di occupazione'' mentre sulle ordinate il livello salariale di equilibrio per il quale domanda e offerta di lavoro si incontrano.

In condizione di equilibrio, infatti, il match tra D e S risulta essere ottimale per lo stesso livello di prezzo, non considerando shock esogeni generati da altri fattori



In caso di introduzione di un Mininum Wage ''W2'' l'occupazione subisce una forte contrazione passando da E* a E2.

Se fissassimo nel panorama odierno un salario minimo maggiore rispetto al salario di match tra domanda e offerta di lavoro, le imprese si ritroverebbe ad offrire per un livello salariale maggiore una quantità di posti lavorativi assai minori, pari appunto ad E2, rispetto ad una aspettativa domandata dai lavoratori (disoccupati) pari ad E1.


-Conclusioni

    Come per un caso di salario efficiente, inteso come un salario maggiore offerto dalle imprese per occupare nuovi impiegati, allo stesso modo il salario minimo crea disoccupazione strutturale per un livello di salario maggiore.     
    Immettere un salario minimo, ora, nelle condizione attuali di inflazione galoppante, salari vischiosi ed una piccola ripresa occupazione, sarebbe non solo rischioso ma anche controproducente per motivi sindacali, come visto in precedenza, macroeconomici e soprattutto imprenditoriali.
    In conclusione, il miraggio del salario nominale può essere seducente ma alla fine porta solo ad una delusione finanziaria. Mentre un aumento del salario nominale può sembrare un modo rapido per migliorare il tenore di vita, in realtà, se non viene accompagnato da un aumento della produttività e da una diminuzione dell'inflazione potrebbe portare ad una diminuzione della crescita economica di long term.
    

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